Sindrome dell’ovaio policistico: come riconoscerlo
La sindrome dell’ovaio policistico (in inglese Polycistic Ovarian Syndrome PCOS) è il disturbo ormonale più frequente nelle donne e colpisce dal 5 al 20% delle donne in età fertile. Sovrappeso e obesità, pelle untuosa, aumento dei peli, irregolarità mestruali ed infertilità sono i sintomi più comuni.
Se sei una donna che ha più di uno di questi sintomi o segni? Non riesci a dimagrire nonostante diete equilibrate ed esercizio fisico? Il tuo corpo non ne vuole sapere dei rimedi cosmetici per ridurre la pelle grassa, l’acne e la peluria nei siti normalmente presenti nell’uomo (labbro superiore, per esempio)? Le irregolarità mestruali ti perseguitano da anni? Allora questo articolo ti può dare una mano.
Donne famose hanno dichiarato apertamente di essere affette da questo disturbo. Alcune hanno rilasciato interviste su questo argomento. Per fortuna, la sindrome non si manifesta sempre in modo completo, ma non sempre è così per tutte le donne.
Leggendo questo articolo, vedrai che, sebbene una cura definitiva dell’ovaio policistico non ci sia, perchè si tratta di una sindrome su base genetica, molto si può fare per ridurne le conseguenze. Ed in particolare, l’infertilità, che colpisce in Italia circa il 20% delle coppie in età riproduttiva. Gruppo Donnamed si occupa da anni di sindrome dell’ovaio policistico, in particolare nei casi associati a infertilità di coppia ma anche in tutti gli altri casi.
Questa sindrome richiede un approccio ultraspecialistico, specialmente quando diventa necessario effettuare una stimolazione ormonale delle ovaie. Stimolare l’ovaio nel caso di sindrome dell’ovaio policistico è una questione delicata, a causa della frequente obesità e del gran numero di follicoli ovarici che caratterizzano questo disturbo. Una stimolazione ormonale incongrua o eccessiva può portare all'”esplosione” dell’ovaio con gravi conseguenze per la salute della donna.
In questo articolo potrai trovare utili notizie su come riconoscerla, quali sono i sintomi, e cosa fare per curarla. O almeno, per ridurre le conseguenze negative di questa sindrome. Se desiderate ricevere informazioni direttamente per telefono o via email, contattateci.
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Sindrome dell’ovaio policistico: come riconoscerlo
In questo periodo la forma del corpo è un elemento essenziale nella vita delle persone, a causa del culto dell’immagine e delle inevitabili conseguenze che una immagine corporea “sbagliata” determina nella vita di relazione e anche, perchè no, nelle occasioni di lavoro.
L’aumento di peso, soprattutto se diventa una franca obesità, è una faccenda seria, in particolare se qualunque tentativo di correggerlo è fallito in precedenza. Se poi all’obesità si associano disturbi estetici come l’aumento dei peli e un aspetto untuoso e acneico della pelle, o funzionali come la assenza del ciclo mestruale, la cosa diventa quasi intollerabile.
Quando la donna scopre di non poter generare spontaneamente un bambino, allora il quadro è completo e determina gravi disturbi anche di tipo psicologico. La mancanza di gravidanza spontanea colpisce una donna in modo profondo, poichè l’istinto la porta a desiderare, ad un certo punto della sua vita, un bambino. Ne viene coinvolta l’identità stessa della donna, che la natura ha “programmato” per essere madre.
Stiamo parlando della sindrome dell’ovaio policistico, un disturbo ormonale su base genetica, ma al quale contribuiscono anche fattori ambientali come l’alimentazione, l’attività fisica e lo stile di vita in generale.
E’ una situazione complessa da gestire, ma non impossibile. Un centro specializzato in questo disturbo può essere di aiuto e risolvere i principali problemi connessi con la sindrome dell’ovaio policistico.
Sindrome dell’ovaio policistico: i sintomi
Vediamo anzitutto come riconoscere questo disturbo. In sostanza i fattori che caratterizzano questa sindrome sono i seguenti:
- irregolarità mestruali che vanno dai cicli in forte ritardo alla totale assenza delle mestruazioni
- aumento dei peli e dell’acne, con un aspetto untuoso della cute che non risponde ai normali trattamenti cosmetici
- la presenza di un numero abnorme, eccessivo di follicoli ovarici
- aumento di peso e obesità
- in molti casi la donna scopre, ad un certo punto della sua vita, di non poter generare spontaneamente un bambino. E’ infertile.
Cosa fare quindi per riconoscere la sindrome dell’ovaio policistico?
Gli esami, che devono essere prescritti da un Medico specializzato a gestire questi casi, sono relativamente semplici. Vediamo quali sono:
- i dosaggi ormonali sono essenziali e vanno dal dosaggio delle gonadotropine a quello degli ormoni maschili, che in questa sindrome giustificano le irregolarità mestruali e i disturbi estetici come aumento dei peli, ancne e untuosità della pelle. Tra questi, il dosaggio dell’ormone antimulleriano è oggi un buon esame per la valutazione di questa sindrome
- una corretta valutazione del grado di sovrappeso o obesità
- l’ecografia ginecologica di tipo vaginale, che consente di determinare il numero di follicoli ovarici, e l’aspetto delle ovaie, anche questo peculiare nella sindrome dell’ovaio policistico
- in caso la coppia desideri un figlio, una valutazione specialistica dell’infertilità di coppia che, anche nelle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico, non sempre deriva solo da questo disturbo
Cura nella sindrome dell’ovaio policistico
Abbiamo detto che uno degli elementi chiave che consente di riconoscere l’ovaio policistico è l’aumento enorme di follicoli ovarici.
Questo dato si può facilmente dedurre da una semplice ecografia vaginale. A volte mi basta una ecografia per la diagnosi perchè l’aspetto delle ovaie nella sindrome dell’ovaio policistico è molto suggestiva.
Si vede subito l’aspetto policistico delle ovaie, ed in particolare i follicoli ovarici, molto numerosi, si dispongono nella parte più esterna dell’ovaio, sotto quella parte che si chiama corticale.
Inoltre nella parte interna dell’ovaio si trova uno strato che appare biancastro ecograficamente. A volte bastano questi due elementi a porre la diagnosi, perchè il gran numero di follicoli ovarici disposti in periferia dell’ovaio, “a corona di rosario” e l’aspetto biancastro nella parte interna sottendono la sindrome ormonale che ne è alla base.
La fotografia ecografica qui di seguito mostra il quadro in una delle mie pazienti.
Lo strato biancastro interno all’ovaio è infatti il corrispettivo di cellule, anch’esse molto numerose, che producono ormoni androgeni, quelli che in genere sono abbondanti nell’uomo. Questi ormoni giustificano gli altri disturbi come l’aumento della peluria, la pelle grassa e spesso l’acne in una fase della vita della donna in cui non ci dovrebbe essere.
Poichè il gran numero di follicoli ovarici caratterizza questo disturbo, si pensò inizialmente, ed in modo semplicistico, che la possibile soluzione di questo disturbo fosse la distruzione dei follicoli ovarici in eccesso. Questo trattamento si può effettuare tramite una laparoscopia, un piccolo intervento chirurgico che consente di visualizzare le ovaie e di pungerle con un ago attaverso il quale si fa passare una corrente elettrica. Questo “brucia” molti follicoli in eccesso e, magicamente, spesso la donna riprende la sua normale ciclicità mestruale. Ovula e a volte rimane incinta.
Io stesso ho praticato questo intervento in molti casi, soprattutto nel passato. La metodica tecnicamente si chiama “ovarian drilling”, che in italiano si traduce come “perforazione ovarica”. Infatti si perfora l’ovaio con un elettrobisturi ad ago, e tramite il passaggio di corrente elettrica, che genera calore, si distruggono i follicoli ovarici in eccesso.
Tuttavia oggi questo intervento è meno praticato per i seguenti motivi:
- è sempre un intervento chirurgico, quindi ha delle complicanze, seppure molto basse
- non è facile calcolare con precisione il numero di follicoli ovarici da distruggere per ottenere il risultato
- non sempre l’intervento risolve il problema
- si possono creare delle aderenze tra ovaio e tuba di Falloppio, un evento, raro, ma che può portare a sterilità
Altri approcci nella cura dell’ovaio policistico
Qui la situazione è semplice teoricamente da gestire. Occorre dividere le pazienti in 2 categorie:
- le pazienti che non desiderano al momento gravidanze
- le donne che cercano una gravidanza
Nel primo caso, il rimedio più efficace è sicuramente la pillola contraccettiva. Il vantaggio della pillola è quello di rimettere in ordine la situazione ormonale, restituire i cicli mestruali e dare una protezione da una gravidanza indesiderata. Perchè le donne con l’ovaio policistico, anche se ovulano male, qualche volta ovulano e potrebbero rimanere in stato interessante, senza volerlo.
Nel secondo caso, la soluzione è la induzione dell’ovulazione con farmaci. Di questi alcuni sono molto “maneggevoli”, cioè quasi mai danno complicanze. Tuttavia se questi non funzionano, occorre usare le gonadotropine, farmaci molto potenti che vanno invece gestiti da un vero esperto.
Infatti, a causa dell’altissimo numero di follicoli presenti, una stimolazione ormonale con gonadotropine potrebbe causa l'”esplosione” dell’ovaio, con conseguenze a volte molto gravi per la donna. Addirittura si può arrivare a rischiare la vita per una sindrome che si chiama iperstimolazione ovarica severa.
In questi casi è bene rivolgersi ad un Medico che abbia dimistichezza con questi farmaci, che vanno dosati molto attentamente in modo da non fare danni.
Alcune donne, nonostante la induzione dell’ovulazione, non riescono a rimanere in gravidanza. Ci possono essere infatti altri fattori che impediscono la gravidanza e possono associarsi all’ovaio policistico. In questi casi può essere indicato ricorrere ai trattamenti per l’infertilità, come l’inseminazione artificiale o la fecondazione in provetta.
La cura dell’alimentazione, la riduzione del peso corporeo e una giusta attività fisica sono altri rimedi importanti nella cura dell’ovaio policistico.