FSH alto nell’uomo
La presenza di FSH alto nell’uomo indica la presenza di ipogonadismo, una sindrome clinica che deriva dalla mancata produzione di concentrazioni normali di testosterone, quantità normali di sperma o entrambi. In particolare, l’FSH alto nell’uomo è legato ad una disfunzione testicolare e si definisce ipogonadismo primario.
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FSH alto nell’uomo ed effetti clinici
Le presentazioni cliniche dell’ipogonadismo legato ad FSH alto nell’uomo variano in funzione dei seguenti parametri:
- del momento di insorgenza della carenza di androgeni
- se il difetto è nella produzione di testosterone o nella spermatogenesi
- fattori genetici associati
Il calo del testosterone può provocare:
- cambiamenti dell’umore
- depressione
- insonnia
- affaticamento
- cambiamenti nella cognizione
- osteopenia o osteoporosi
- aumento del grasso corporeo
- diminuzione della massa muscolare magra
FSH alto e diagnosi
L’ipogonadismo maschile (carenza di testosterone negli uomini) è una condizione sempre più comune osservata, con un tasso di prevalenza fino al 38,7% negli uomini di età pari o superiore a 45 anni. La diagnosi clinica di ipogonadismo viene formulata sulla base di segni e sintomi compatibili con carenza di androgeni e basse concentrazioni sieriche mattutine di testosterone in più occasioni.
Terapia dell’ipogonadismo maschile
Diverse terapie sostitutive del testosterone sono approvate per il trattamento e devono essere selezionate in base alle preferenze, al costo, alla disponibilità e alle proprietà specifiche della formulazione del paziente.
Le controindicazioni alla terapia sostitutiva con testosterone includono:
- cancro alla prostata e alla ghiandola mammaria
- insufficienza cardiaca congestizia incontrollata
- sintomi gravi del tratto urinario inferiore
- eritrocitosi cioè un eccessivo aumento dei globuli rossi nel sangue
Il trattamento deve essere monitorato per i benefici e gli effetti negativi.
Nonostante molti medici si sentano meno sicuri di come affrontare questo problema, il tasso di utilizzo di testosterone negli uomini di età superiore ai 40 anni è aumentato dallo 0,81% nel 2001 al 2,91% nel 2011